Riporto la nota prefettizia con cui la Direzione Centrale per i servizi Demografici ha risposto ad un quesito del Comune di Crespino.
MINISTERO DELL'INFERNO
Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Rovigo
Prot. 444/2331/2007/A.II-V - Rovigo, 12 ottobre 2007
Al Sig. Sindaco del Comune
di Crespino
e p.c.
Ai Sigg. Sìndaci dei Comuni
della provincia
LORO SEDI
OGGETTO: Quesito in materia di autentica di firma su modelli di quietanza liberatoria dì Posteitaliane.
Per opprtuna conoscenza si informa che il Ministero dell'Interno è stato interessato da quest'Ufficio, in merito alla questione riguardante l'autentica di firma su modelli di quietanza liberatoria di Posteitaliane.
Al riguardo la Direzione Centrale per i Servizi Demografici - Area I, condividendo la posizione espressa da quest'ufficio, con lettera prot./200707278-15100/212 ha fornito ti proprio parere, qui di seguito trascritto:
"E' da premettere che la quietanza liberatoria è un atto a forma vincolata (cfr Cassazione penale 1/7/1992) mediante il quale il creditore, liberando il debitore, non si limita a dichiarare dì avere ricevuto una data somma di denaro a fronte di un assegno sprovvisto di copertura, ma esprime una volontà ben precisa, volta a liberare ii debitore dall'obblìgazione contratta nei confronti del creditore.
Si tratta, dunque, di un tipico atto negoziale fra privati, che sembra essere sottratto al regime di autenticazione, disciplinato dal T,U. 445/2000 (arti. 21 e 38) sulla documentazione amministrativa.
Pertanto, la proscritta formalità dell'autenticazione della firma deve essere svolta dal notaio, unico pubblico ufficiale abilitato ad autenticare lo sottoscrizione di atti di natura negoziale, come stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione penale (n 3766 del a.4.1995)".
Si resta in attesa di cortese cenno di riscontro.
IL PREFETTO
(Sbordone)
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