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lunedì 10 novembre 2008

Una ''rivoluzione nella culla''. Gli immigrati stanno salvando la popolazione italiana

Gianpiero Dalla Zuanna: ''Se il numero d'ingressi attuale, circa 300 mila persone all'anno, continuerà per i prossimi 10-20 anni riusciremo a evitare il calo della popolazione attiva e a salvarci dall'invecchiamento

''Gli immigrati stanno salvando la popolazione italiana. “Se il numero d'ingressi attuale, circa 300mila persone all'anno, continuerà per i prossimi 10-20 anni riusciremo a evitare il calo della popolazione attiva e a salvarci dall'invecchiamento”, dice Gianpiero Dalla Zuanna, autore del libro “La rivoluzione nella culla. Il declino che non c'è”.
Il libro, edito dall'Università Bocconi di Milano, analizza l'andamento della popolazione italiana negli ultimi anni e mette in evidenza come il declino demografico annunciato negli anni Novanta non si sia realizzato: “Oggi in Italia ci sono tre milioni di persone in più rispetto alle proiezioni elaborate nei primi anni Novanta -spiega Ganpiero Dalla Zuanna- perché era stata sottostimata la presenza degli stranieri”.
Un esempio, in senso contrario è dato dal Piemonte. Se dal 1951 in poi non ci fosse stata immigrazione, la regione, basandosi sulla sola fecondità delle residenti, avrebbe un milione e mezzo di abitanti in meno. E dal momento che gli immigrati si adeguano in fretta alla fecondità locale, nei prossimi lustri il declino demografico sarà evitato solo se continueranno ad arrivare 300mila nuovi italiani all'anno.
Ma il “salvataggio” del nostro Paese non è solo una questione di numeri (“la nostra economia non può sopportare un calo eccessivo della popolazione in età lavorativa”, dice Dalla Zuanna), ma ha anche una forte valenza sociale: “Arrivano i migliori -spiega l'autore del libro- il processo migratorio è caratterizzato da una selezione verso l'alto”.
Il libro “La rivoluzione nella culla. Il declino che non c'è” edito da Università Bocconi ed è stato scritto a quattro mani da Francesco Billari, docente di demografia all'università Bocconi, e Gianpiero Dalla Zuanna, docente alla facoltà di scienze statistiche dell'università di Padova.

( fonte: http://www.redattoresociale.it/ )

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